Stefano Bonazzi è nato a Ferrara, dove vive e lavora.
Di professione grafico pubblicitario, realizza composizioni e fotografie ispirate al mondo dell’arte surre- alista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Zhengzhou, Miami, Seul e Monaco. Affacciato al mondo artistico come autodidatta, predilige le tecniche del disegno a carboncino, della fotografia digitale e del fotoritocco.
Realizza i suoi lavori utilizzando tecniche diversificate, partendo per lo più da un’immagine fotografica tradizionale a cui applica tecniche di manipolazione digitale al fine di tramutarla in una sorta di fiaba apocalittica e psichedelica. L’utilizzo trasversale di tecniche e media diversi tra loro gli permette di otte- nere risultati surreali e spesso disorientanti.
Diversi lavori sono stati pubblicati su riviste telematiche ed e-zine in rete.
Opere e disegni selezionati hanno partecipato ad esposizioni collettive e sono stati utilizzati per la rea- lizzazione del packaging di cd multimediali e pubblicazioni illustrate.
A bocca chiusa è il suo romanzo d’esordio, uscito nel 2014 per Newton Compton; nel 2017 ha pubbli- cato per Fernandel il romanzo L’abbandonatrice, apprezzato dal pubblico e dalla critica.
I miei personaggi sono impregnati di paura.
Il continuo rapportarsi con altri individui li ha stremati, hanno perso ogni forma di fiducia scegliendo di schermarsi dietro un confine che garantisca loro protezione, al sicuro nel loro micromondo ovattato. I miei personaggi preferiscono i tenui grigi ai colori abbaglianti e vivaci dell’odierno nulla.
Grigio è staticità.
Grigio è tranquillità.
Grigio è la pacatezza di un limbo materno che riscalda e ripara nella sua nebulosa placenta.
Singolari autoritratti giocati sull’ambiguità di una cattiveria feroce travestita da tristezza velata ma ine- sorabile.
Oppure maschere che coprono volti in modi assolutamente sfacciati, rivelando un erotismo insolente al limite di un esasperato feticismo.
Ma non tutto quel che appare al primo sguardo, è verità.
La maschera è solo un pretesto. Può esserci oppure no. E’ un feticcio fittizio, presente anche quando non appare o si mostra sotto forma di altre geometrie arcane, decorazioni tribali o sigilli. E’ la ricerca spasmodica di un’identità altra, forse impossibile da trovare.
Personalmente la diversità mi attrae, quell’ambivalenza/duplicità della natura umana che può allonta- narmi anche solo per un attimo dal disagio sociale, dal conformismo a tutti i costi, dalla perfezione, dall’essere così irrimediabilmente inseriti in un perverso meccanismo di (ri)produzione.
Una subdola, nauseante ragnatela che imprigiona giorno dopo giorno.
Con le mie immagini digitali cerco di fotografare ed impressionare la parte notturna dell’essere umano. La maschera copre ogni possibile emozione, ogni tratto somatico tramutando le spoglie figure in mate- ria senza nome e senza passato, pronte ad accogliere una nuova forma.
Come sparuti osservatori i miei personaggi si muovono incerti in un universo sconosciuto dominato dal caos.
Vanessa Viscogliosi - IHAVE @ DREAM 2008 Contest
Elisa Ricci - Designer
Carmen Tatò - StatArt
Articolo a cura di Carlos Flaqué Monllonch per il Magazine Luz y Tinta Traduzione a cura di Luis Arturo Hernández Basave
(F.G.) Redazione Best Selected
Barbara Picci Personal blog
Giuria Premio Farben 2013 – Bologna
Trends My Tex World Messe Frankfurt France S.A.S. – 2013
Me Vs. Photography Elisa Contessotto – 2014
Darlin Magazine Silvia Cannas Simontacchi
ArtAbout Magazine #22 Magazine Georgette Pavanati
Italia